RDW nell’emocromo: che cosa significa?

Spesso quando ci arrivano gli esami del sangue ci sono delle sigle che possono non essere chiare. Capire le proprie analisi del sangue è molto importante soprattutto per non allarmarsi o per rivolgersi allo specialista adeguato. Quelle indicate sono linee generali, in qualsiasi caso consigliamo di contattare il medico una volta ottenuto il referto.
Oggi parleremo del RDW, esame sempre presente quando si effettua l’emocromo, utile per capire se il soggetto è anemico.

Rdw nel sangue: cosa significa?

RDW significa letteralmente Red blood cells Distribution Width, ampiezza di distribuzione dei globuli rossi. Con questo acronimo si intende l’ampiezza di distribuzione eritrocitaria, ovvero l’omogeneità del volume dei globuli rossi o eritrociti. I globuli rossi sono delle cellule del nostro corpo presenti nel sangue che trasportano l’ossigeno, fissato tramite l’emoglobina in esse contenuta, verso i tessuti. Inoltre questi, una volta liberato l’ossigeno alle cellule, si caricano di anidride carbonica che viene poi espulsa dai polmoni. Il valore di Red blood cells Distribution Width consente di valutare l’anisocitosi, cioè la presenza nel sangue di globuli rossi di misura differente ed è utilizzato per diagnosticare certe tipologie di anemia, insieme alla misura del MCV (volume corpuscolare medio).

I valori di normalità del RDW nell’emocromo

I valori normali di RDW dipendono dall’età del paziente, dal sesso e sono di solito misurati in percentuale o in femtolitri. Bisogna sempre tener presente che i range di normalità possono variare da laboratorio a laboratorio e solitamente sono riportati di fianco al valore di RDW.

Nel soggetto maschile i valori normali sono:

  • 2 anni: 12 – 14,5%
  • 3-11 anni: 12 – 14%
  • 12-15 anni: 11,6 – 13,8%
  • >15 anni: 11,8% -15,6%.

Invece nel soggetto maschile, i range di normalità sono:

  • 2 anni:  12 – 14,5%
  • 3-5 anni:  12 –  14%
  • 6-11 anni: 11,6 -13,4%
  • 12-15 anni: 11,2 – 13,5%
  • >15 anni: 11,9% – 15,5%.

Valori non nella norma, RDW alto e basso

L’RDW può dare indicazioni molto preziose, ma è sempre bene guardare il suo valore in un’ottica più generale insieme ad altri parametri. Nel caso in cui, per esempio, il suo valore sia alto, il medico potrebbe sospettare una carenza di ferro, di folati o vitamina B12.
Di seguito riportiamo alcune indicazioni sulla possibile interpretazione dei valori, ma bisogna sempre rivolgersi al medico, poiché la diagnosi è un compito che spetta esclusivamente al medico.

  • RDW normale e MCV basso: può indicare presenza di anemia causata da patologie come talassemie;
  • RDW alto e MCV basso: può indicare carenza di ferro;
  • RDW normale e MCV alto: può indicare anemia aplastica;
  • RDW alto e MCV alto: è possibile che il soggetto sia affetto da anemia emolitica autoimmune, sindrome mielodisplastica o epatopatia cronica;
  • RDW alto e MCV normale: può indicare anemia falciforme, epatopatia cronica, sindrome mielodisplastica o carenza di ferro, vitamina B12 o folati.
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