Ritenzione idrica: cause e rimedi

La ritenzione idrica è un disturbo abbastanza diffuso, che colpisce in prevalenza le donne, e consiste in una tendenza dell’organismo a trattenere liquidi, soprattutto nelle zone predisposte all’accumulo di grassi (addome, glutei, cosce…).

Questo disturbo può essere causato da diverse patologie (anche gravi) ma spesso il principale responsabile è uno stile di vita sbagliato.

Spesso però si ritiene che la ritenzione sia il principale responsabile dell’aumento di peso o della cellulite, ma non è cosi: alimentazione non bilanciata e lo stile di vita sbagliato sono i principali responsabili. Infatti un amento di peso di 4-5 kg non può essere associato alla ritenzione idrica.

Per verificare l’effettiva presenza del disturbo bisogna ricorre all’esame delle urine (esame del peso specifico delle urine) oppure ( metodo meno affidabile) premere con forza il pollice sulla zona interessata (ad esempio la coscia) per un paio di secondi; se, dopo aver tolto il dito, l’impronta rimane ben visibile con molta probabilità di soffre di questo problema.

 

I TIPI DI RITENZIONE IDRICA

In base alla sua gravità e alla cause che portano alla sua insorgenza, la ritenzione idrica può essere suddivisa in quattro categorie:

  • Primaria o circolatoria: è causata da un cattivo funzionamento del sistema venoso e linfatico che causa una stasi della circolazione e un ristagno di liquidi negli spazi fra le cellule. A livello venoso, esistono delle valvole chiamate “a nido di rondine” che sono deputate a spingere il sangue venoso verso il cuore: se non funzionano bene, a causa della mancanza di elasticità delle pareti venose, i liquidi ristagnano provocando un edema a livello dei tessuti molli. Infatti a causa dell’alterata circolazione, assieme ai liquidi ristagnano anche le tossine che non riescono ad essere eliminate e che alterano il metabolismo, già compromesso per il ridotto apporto di nutrimenti e ossigeno, delle cellule presenti in quelle zone.

 

  • Secondario: si tratta di una conseguenza di patologie molto gravi come insufficienza cardiaca o renale, patologie al fegato o ipertensione arteriosa. In questo caso la cura della patologia porta anche ad una diminuzione della ritenzione idrica.

 

  • Da farmaci: spesso, se leggiamo attentamente il sbugiardino dei farmaci, troveremo scritto che molti di essi possono causare ritenzione idrica. Solitamente le classi di farmaci che causano questo problema sono gli antinfiammatori, i cortisonici e i contraccettivi. Uno dei maggiori responsabili della ritenzione idrica fra le donne è infatti la pillola anticoncezionale anche se raramente i farmaci provocano notevoli variazioni idriche in un soggetto sano: è di solito il loro abuso che può provocare dei problemi

 

  • Alimentare: Consumare molti alimenti contenenti sodio può aumentare la ritenzione idrica, ma esso non è l’unico responsabile; infatti anche alcuni additivi, come il glutammato portano ad effetti anche superiori a quelli del sodio. In generale comunque, non salare troppo i cibi è una buona norma.

 

In assenza di patologie e di uso di farmaci, lo stile di vita è il maggiore responsabile di questo problema: fumo, alcolici, caffé, cibi salati, ma anche abiti troppo aderenti e poca attività fisica sono tutti fattori che predispongono alla ritenzione di liquidi.

 

 ALIMENTAZIONE CONTRO LA RITENZIONE IDRICA

Ormai lo sappiamo, una dieta equilibrata e sana aiuta a combattere numerose patologie e disturbi, e anche in questo caso è vero.Il sodio è sempre stato il primo accusato per la ritenzione dei liquidi anche se in realtà esso non è l’unico responsabile. In generale comunque la dose giornaliera di sodio che si dovrebbe consumare è già presente negli alimenti che consumiamo; quindi è bene abituarsi a salare il meno possibile i cibi (senza che diventi una ossessione), anche se per molte persone questa è una abitudine difficile da perdere. Alcuni consigli per abituarsi a mangiare meno salato gradualmente sono:

-Utilizzare inizialmente sali con basso contenuto di sodio

– Utilizzare spezie per insaporire gli alimenti

-Evitare quegli alimenti che sono ricchi di sodio, come insaccati o cibi sotto sale

-Evitare di consumare alimenti confezionati

-Salare la pasta alla fine della cottura ( in questo modo si riduce il sale assorbito dalla pasta)

 

Si possono consumare, come spuntino al posto di snack salati, cibi contenente moltissimo potassio, il quale svolge azione diuretica, ma poco sodio come mandorle, prugne secche, datteri, uvetta ecc.

Oltre a ridurre alimenti contenenti sodio è bene adottare una dieta più magra, moderando il consumo di cibi fritti, formaggi grassi, dolci e bevande zuccherate.

Come in tutte le diete che si rispettino, è molto importante consumare molta frutta e verdura, in particolare quella ricca di vitamina C che protegge i capillari: agrumi, ananas, kiwi sono i frutti che contengono maggiormente questa vitamina che è presente anche nei broccoli, spinaci pomodori, patate e cavoli.

Il mirtillo è un ottimo alleato per migliorare la circolazione mentre carciofo e finocchio aumentano la diuresi combattendo cosi la ritenzione idrica.

 RIMEDI CONTRO LA RITENZIONE IDRICA

In una persona sana e senza problemi i valori normali di acqua presenti nell’organismo sono 50-55% nelle donne e 60-65% negli uomini, a cui va sommato un 5% se l’individuo è uno sportivo.

Il problema della ritenzione idrica si pone non tanto sulla quantità di acqua presente nel nostro corpo, ma sulla sua dislocazione.

In generale non è sufficiente eliminare solo una causa (ad esempio smettere di fumare ) per eliminare il problema: bisogna cercare di eliminare le cattive abitudini.

Ecco quindi che l’unione di una alimentazione sana e ipocalorica con l’eliminazione del vizio del fumo e del consumo di alcolici insieme a una pratica sportiva quotidiana, è punto di forza per combattere la ritenzione.

Per quanto riguarda lo sport, è bene praticare sport almeno 2-3 volte alla settimana in modo regolare, poiché esso aiuta a riattivare il microcircolo. In questo caso è bene evitare sport che prevedono impatti forti col terreno (come la corsa, la pallavolo, il tennis ecc.) poiché possono creare microlesioni che peggiorano il ristagno di liquidi e tossine. Meglio invece una sana passeggiata a velocità media-alta oppure nuoto o bicicletta.

Al termine della sessione di allenamento abbinare sempre stretching, con esercizi per favorire il ritorno venoso, come, ad esempio, sedersi e appoggiare le gambe in alto ad una parete.

Anche la stitichezza può ostacolare il reflusso venoso, quindi è bene favorire la motilità intestinale consumando alimenti ricchi di fibre.

 

 

immagine: www.antiagingclub.it

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