IL PIACERE DEL BRIVIDO: SPORT ESTREMI

Lanciarsi da un aereo a 4000 metri, scalare le montagne più alte del mondo, camminare nel vuoto su un filo spesso pochi centimetri, spingersi a velocitò elevatissime: perché?

Perché alcuni persone praticano sport estremi mettendo a repentaglio la propria vita? Patrick de Gayardon paracadutista), Reinhold Messner (alpinista e scalatore), Maurizio Zanolla (arrampicatore estremo) Stefano De Benedetti (sciatore estremo) sono solamente dei “pazzi” che non stimano il pericolo?

Se non avete mai praticato uno sport estremo, non potete nemmeno lontanamente immaginare la sensazione che pervade ogni centimetro del corpo in quel momento: è chiamata “botta adrenalinica” e ci fa provare sensazioni uniche.

Cerchiamo di capire cosa succede al nostro corpo in queste situazioni.

COS’E’ L’ADRENALINA

L’adrenalina, chiamata anche epinefrina, è un mediatore chimico che fa parte della classe degli ormoni catecolaminici. Viene sintetizzato a partire dalla tirosina nelle cellule cromaffini della midollare del surrene e la sua secrezioni è stimolata da parte dei sistema nervoso simpatico.

Una volta in circolo, questo ormone svolge diverse funzioni:

  • Aumenta la mobilizzazione dei substrati energetici ( aumentano la quantità di glucosio e acidi grassi circolanti)
  • Aumentano la frequenza cardiaca
  • Aumentano la pressione arteriosa, ridistribuendo il circolo sanguineo verso i muscoli e i grandi organi come cuore e cervello
  • Aumentano la forza di contrazione muscolare e diminuiscono il tempo di insorgenza della fatica

 

In sintesi l’adrenalina permette al nostro organismo di essere pronto e attivo per le situazioni di pericolo essendo prodotto e liberato in situazioni di paura, pericolo, in seguito a un trauma o a un dolore fisico, in condizioni di ipotermia e ipoglicemia e quando si compie dell’esercizio fisico.

Inoltre è un fattore importante per la reazione di “fight/ flight” che avviene in tutte le specie animali compreso l’uomo: quando ci troviamo in una situazione di pericolo, paura, paura, rabbia, la concentrazione di adrenalina aumenta e questo permette un aumento dei substrati energetici ( come il glucosio) utilizzabili come fonte di energia, una ridistribuzione del flusso ematico a favore degli organi necessari a fronteggiare il pericolo (ad esempio muscoli e cervello) e un amento del battito cardiaco. L’animale quindi si prepara a fronteggiare le condizioni avverse.

 Quindi è facile immaginare perché l’adrenalina si liberi durante la pratica degli sport estremi, nei quali il nostro corpo si trova di fronte a situazioni che mettono a repentaglio la nostra stessa vita.

Oltre a questo ormone, vengono liberate anche delle endorfine( come la dopamina), neurotrasmettitori che funzionano come morfina naturale dandoci cosi incredibili sensazioni di benessere.

 

IL PIACERE DI SPINGERSI AL LIMITE

Una delle ragioni che spingono le persone a sfide quasi impossibili e rischiose è il fascino di fare esperienze in cui è possibile “sentirsi vivi”. In quei momenti si riesce ad avere il controllo assoluto sul proprio corpo e provare sensazioni che nella vita di tutti i giorni non si provano. Questo può essere dovuto a una necessità fisiologica di produrre ormoni e neurotrasmettitori che procurino benessere e piacere. Queste persone vengono anche chiamate «sensation seekers», ovvero i cacciatori di emozioni, e da alcuni studi emerge che essi presentano bassi livelli di neurotrasmettitori, che non vengono prodotti normalmente. Attraverso questi sport ad alto rischio il corpo reagisce producendoli e procurando cosi piacere. Un’altra causa può essere dovuta da una mutazione dei geni che esprimono il recettore per la dopamina: queste persone possiedono un minor numero di recettori e quindi provano sensazioni, dopo il rilascio di dopamina, meno intense rispetto agli altri. Sentono quindi il bisogno fisiologico di compiere attività che portino a una sovrapproduzione del neuromediatore stimolante, cosi da ottenere effetti che in altre persone vengono vissute ad una soglia inferiore di sollecitazione.

L’abbondante produzione di dopamina che avviene quando si praticano sport estremi tende a generare sensazioni piacevoli simili a quelle sperimentate quando si assumono sostanze stupefacenti o durante il sesso.

In tutte le situazioni in cui proviamo grande eccitazione, il nostro cervello viene inondato di dopamina e questo spiega, insieme alla presenza di adrenalina, i nostri comportamenti di quegli istanti, come le grida o i sorrisi incontrollati.

Infatti alcune persone diventano proprio “drogate” di adrenalina: sono dipendenti dallo svolgere queste attività per provare sensazioni piacevoli e non ne possono fare a meno, esattamente come un drogato non può fare a meno della sua dose di eroina.

Se non avete ma provato nessuna di queste sensazioni dopo aver praticato uno sport, vi consiglio vividamente di mettere da parte la paura e provare a lanciarvi con il paracadute. Ne rimarrete estasiati.

 

immagine: Vyperlook.com

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